L’Unità di ricerca per la Viticoltura nasce ad Arezzo nel 1908 come “Regia Cantina Sperimentale”, collegata alla Cattedra ambulante di agricoltura, con il compito di effettuare ricerche in campo enologico ed eseguire analisi di mosti e vini per conto di Enti pubblici e privati.
Nel 1936 si trasforma in “Istituto Enologico Toscano”, vigilato dal Ministero dell’Agricoltura con la partecipazione degli Enti locali, ed opera senza sostanziali variazioni nel suo assetto istituzionale fino al 1968, quando, entra a fare parte della rete degli Istituti Sperimentali del Ministero dell’Agricoltura e Foreste. Diviene così Sezione operativa periferica dell’Istituto Sperimentale per la Viticoltura di Conegliano. Dal 2004 la Struttura è inserita nella rete scientifica del C.R.A. ed ha assunto la denominazione attuale di Unità di ricerca per la Viticoltura, CRA-VIC.
In passato la Cantina Sperimentale, sotto la direzione di studiosi illustri come Giuseppe De Astis e Trofimo Paulsen, ha svolto importanti attività di studio dei vitigni, di sperimentazione delle tecniche e dei prodotti enologici, di promozione del comparto vitivinicolo.
Sviluppa attività di ricerca sulla valorizzazione delle varietà di vite, sulle tecniche di coltivazione e difesa, sulle relazioni tra caratteristiche dei suoli e qualità delle uve e del vino con particolare riferimento agli ambienti di coltivazione dell’Italia centrale.
L’Unità di ricerca per la Viticoltura dispone di laboratori di analisi chimico-enologiche e di un’azienda agricola sperimentale della superficie di 6 ha. Opera nel campo della ricerca e sperimentazione in viticoltura, con particolare riguardo alle tecniche colturali, alle applicazioni di viticoltuira di precisione, ai rapporti pianta/ambiente ed alla valorizzazione dei vitigni, in particolare del germoplasma autoctono. In quest’ultimo ambito è stata costituita una collezione ampelografica che raccoglie oltre 500 accessioni, provenienti principalmente dall’Italia centrale. E’ presente la maggiore raccolta a livello mondiale di cloni e biotipi del Sangiovese, con oltre 150 accessioni.
Negli ultimi anni sono stati iscritti al Catalogo Nazionale delle varietà di vite i seguenti cloni:
– Sangiovese ISV RC1, Sangiovese ISV2, Sangiovese CRA VIC BCSF6;
– Aleatico AL VAL1, Aleatico CRA VIC BCSF3;
– Vermentino bianco CRA VIC LOR5;
– Trebbiano toscano CRA VIC BCSF7;
– Canaiolo nero CRA VIC BCSF4.
Il CRA VIC si occupa del mantenimento in collezione del germoplasma viticolo. Collabora inoltre con il CRA VIT nell’attività di certificazione del materiale vivaistico.
Ha una propria rete di stazioni meteorologiche e cura un archivio dei dati climatici.
Annulamente organizza corsi di ampelografia e riconoscimento dei vitigni per Enti pubblici e Associazioni professionali.
CREA Centro Ricerca viticoltura ed enologia
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